Salve porcopinguini scalpitanti!
Anticipando il filone promosso dalla recente discussione App: Raccolta differenziata a Caserta, sento la necessità di condurci tutti ad un passo precedente per meglio esporre e comprendere la genesi dell'iniziativa e per definire il macro contenitore che ne descrive criteri, finalità e limiti.
Dal momento che la discussione aperta riguarda uno specifico prodotto che ne implementa le caratteristiche, ideato nel corso dell'ultima riunione, per non uscire fuori tema, penso sia necessario dedicare isolatamente al solo contenitore un'intera discussione: la presente.
Partiamo dal titolo, perché definirlo sarà anche uno degli obiettivi della stessa.
LUGCE&FA è un gioco di parole (ora venutomi in mente) ed un pretesto il cui unico obiettivo è quello di trasmettere l'idea dell'intenzionalità del progetto: il LUG non solo C'È ma FA anche (per i più esigenti: da notare che non esistono provincie italiane la cui sigla è FA, dunque nessuna ambiguità).
Ovviamente, rassicuro, sicuramente troveremo un nome migliore al progetto e vi invito a proporlo.
Informatica Libera Attiva è una definizione autoesplicativa e l'occasione per chiarire le principali caratteristiche del progetto.
Ebbene, l'idea partorita da quell'ultimo incontro (ma soprattutto dalla conseguente digestione) è stata quella di far compiere a LUGCE un passo civico in direzione del bene comune e del pragmatismo.
In quanto Linux User Group promuoviamo culturalmente, eticamente e praticamente l'utilizzo del software libero ad uso privato e pubblico, ma non sempre esiste uno strumento libero che risponda alle esigenze di un utente o di un'intera comunità. Allora: perché non realizzarlo insieme?
Il Progetto ha dunque l'obiettivo di realizzare (o adattare) strumenti informatici liberi (FLOSS) di pubblica utilità, per scopi sociali e senza fini di lucro, laddove sopperiscano a servizi carenti/inesistenti o possano migliorare le condizioni di una comunità, nonché di realizzare un laboratorio sociale, sperimentale ed inclusivo per il mutuo apprendimento e per la crescita individuale e collettiva.
Dunque, per individuare una tipologia di progetto che possa ricadere nella definizione, è sufficiente alzare lo sguardo, osservare il contesto territoriale ed immaginare una soluzione informatica ad un problema di carattere comunitario di cui si ha diretta o indiretta esperienza, che si ritenga socialmente rilevante.
Ad esempio, allo stesso modo, abbiamo pensato ad uno strumento libero (servizio/app) che potesse aiutare i cittadini del nostro comune (o perché no, in futuro anche altri) ad organizzare la raccolta differenziata dei rifiuti (per adesso) e che in futuro potrebbe rispondere ad ulteriori necessità (segui la discussione).
Le possibilità sono infinite: tutto sta nella volontà, nell'impegno e nella capacità che avremmo nell'organizzarci, coinvolgere, cooperare e costruire insieme, soprattutto divertendoci, stimolando il nostro intelletto ed appagando le nostre curiosità. Quale modo migliore di sperimentarlo se non con la prima idea di progetto proposta?
Certo ma, per entrare nel vivo, penso sia prima necessario dare un nome a questo nuovo contenitore, una breve ma completa e precisa descrizione (come quella che ho provato qui ad esporre) ed approvarla nell'ambito del programma annuale 2020 nel corso della prossima assemblea dei soci. I singoli progetti (come quello per la raccolta differenziata) che saranno proposti e realizzati nel tempo ricadranno così nel medesimo contenitore.
Ora che abbiamo esposto i suoi contenuti, in tempi brevi (per non perdere il ritmo), i più creativi possono aiutarci ad individuare un nome adatto allo scopo, sicuramente migliore di quello proposto (potrebbe anche essere un acronimo), ed i più attenti ai particolari possono aiutarci a formulare una descrizione del progetto ancora più calzante e completa.
Chissà, magari un brainstorming in videochiamata potrà farci venire qualche buona idea! 