Certo che più che un'edizione del Linux Day la nostra è una maledizione 
È frustrante quando gli impegni personali, nonostante le buone intenzioni, non ci consentono di dedicare al progetto il necessario impegno.
Sono sempre più convinto che la costanza e la continuità siano l'unica ricetta per impedire che questo accada.
Tuttavia, non tutto è perduto (si spera) 
Non è detto che il Linux Day debba essere necessariamente fedele al canonico format.
L'obbiettivo resta quello di diffondere il verbo e magari il modo migliore potrebbe non essere necessariamente quello di trincerarsi tra quattro mura nella speranza che un ignaro bussi alla nostra porta.
Potremmo approfittare di questa situazione per sperimentare qualcosa di diverso e, perché no, più efficace, tanto da replicarlo in futuro.
Il primo passo, in ogni caso, è quello di incontrarci di persona il prima possibile, chi c'è c'è.
Propongo di incontrarci stesso domani, mercoledì 16 ottobre, il pomeriggio o anche in tarda serata, presso il collaudato Bar Botticelli, in via Sandro Botticelli, 39.
In questo modo, con un brainstorming, iniziamo a mettere sul tavolo le idee maturande ed a valutarne gradibilità e fattibilità.
Quanto elaborato lo riporteremo nell'immediato in questa discussione, che resterà sede del dibattito, insieme ai prossimi eventuali incontri.
Esprimiamoci celermente in merito a possibili indisponibilità di giorni ed orari, ma questa volta senza ricorrere a sondaggi (a ritmo debole di partecipazione, possono essere temporalmente più dispendiosi).
Mi raccomando, in questi 10 giorni abbiamo bisogno che le nostre cpu diano il massimo, quindi
echo performance > /sys/devices/system/cpu/cpu*/cpufreq/scaling_governor
e decolliamo 